I dati sono raccapriccianti: in Italia l’89,6% degli infermieri è stato vittima, sul posto di lavoro, di violenza fisica, verbale, telefonica o addirittura di molestie sessuali da parte dell’utenza.

Il dato è stato elaborato dal Dipartimento di Biomedicina e Prevenzione dell’Università di Tor Vergata di Roma. Dal lancio di oggetti a schiaffi e pugni (37,2%), dalla tentata aggressione alle violenze verbali (e qualcuno ha denunciato anche molestie di tipo sessuale): dall’indagine è emerso un quadro che richiede interventi urgenti.

Per questo motivo, la Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche e la Federazione nazionale degli Ordini dei medici (professionisti che non se la passano meglio secondo lo studio effettuato), hanno deciso di mettere gratuitamente a disposizione dei loro iscritti corsi FAD (formazione a distanza) che si basano su interventi di comunicazione verbale e non, con l’obiettivo di diminuire tensione e aggressività nelle relazioni interpersonali sul posto di lavoro.

L’accessibilità al corso per infermieri e medici – articolato in lezioni audio e video – è prevista accedendo ai corsi dai rispettivi portali istituzionali. E darà diritto, alla conclusione del percorso, a diversi crediti ECM.

Il progetto si chiama “C.A.R.E. (Consapevolezza, Ascolto, Riconoscimento, Empatia) – Prevenire, riconoscere, disinnescare l’aggressività e la violenza contro gli operatori della salute” ed è composto di 12 sezioni. Nome d’eccezione quello del responsabile-realizzatore dei corsi: il professor Massimo Picozzi, psichiatra, criminologo e scrittore, nonché noto volto anche televisivo.