Ecco, l’abbraccio che in prima linea la comunità torrese ha voluto tributare a padre Giuseppe testimonia il fortissimo riferimento sul territorio rappresentato dal giovane prete, nonostante per certi versi possa essere definito un “esiliato”, dal momento che nella sua città ha solamente fatto da vice-parroco (attualmente è invece parroco a Napoli, in zona Capodichino, presso la parrocchia Nostra Signora di Lourdes). L’evento della scorsa domenica è la testimonianza di quanto la comunità torrese – e non solo – trovi più immedesimazione in un sacerdote “semplice” di provincia piuttosto che in esponenti delle istituzioni o in più alte cariche della Chiesa stessa.
Alla guida della vettura che ha urtato fatalmente contro lo scooter guidato da Alessandro Cesarino c’era una donna, un’estetista di 21 anni di Castellammare di Stabia: al momento risulta indagata a piede libero dalla procura di Torre Annunziata per omicidio stradale. Si è rivolto anche a lei don Giuseppe nella toccante lettera che ha letto nel corso dell’esequie del fratello. “Pregate per noi – ha detto alla platea -, soprattutto per Ilaria, la moglie di Alessandro, e tutta la sua famiglia; per i miei fratelli, per le nostre famiglie, e per mamma e papà. Non vi dico stateci vicino, vi imploro di non dimenticarvi di pregare per noi. Neanche noi abbiamo parole se non questa: il dolore è grande, ma la nostra fede è immensa! E vi chiedo anche di pregare anche per la ragazza che in quel tragico momento era alla guida dell’auto scontratasi con la moto di Alessandro, perché non sia il rimorso o la disperazione ad impedirle di vivere.
Nello Giannantonio
(ufficio stampa Germitalia)