Sempre più cervelli in fuga. E a buona ragione – verrebbe da dire – guardando le offerte di un lavoro a tempo indeterminato e ben remunerato che continuano ad arrivare in campo sanitario dalla vicina Germania. Negli ultimi dieci anni sono espatriati 182mila laureati italiani. La ripresa delle emigrazioni di nostri connazionali – evidenzia una recente ricerca Istat – è da attribuire in buona parte proprio alle difficoltà del nostro mercato del lavoro, soprattutto per i giovani, che guardano con interesse e necessità alla possibilità di investire preparazione e titolo di studio nei Paesi esteri in cui sono maggiori le opportunità di carriera.

I freschi dati Istat riferiscono, per il 2018, 157mila cancellazioni anagrafiche per l’estero. E chiaramente il flusso migratorio comporta anche una perdita per l’Italia di figure qualificate: nel 2018 il 53% di chi è andato via è in possesso di un titolo di studio medio-alto (29mila i laureati).

il Policlinico universitario di Münster

In campo infermieristico una buona fetta di laureati – purtroppo disoccupati o precari in Italia – continuerà, anche nel 2020, a prendere in considerazione le proposte tedesche tramite i bandi “Germitalia”. L’azienda di consulenza ha già lanciato il primo programma di assunzione del nuovo anno: sarà il Policlinico universitario di Münster, nel mese di gennaio, a tornare ad assumere in Italia altre 20 figure professionali tra infermieri ed infermieri pediatrici. Per inviare la propria candidatura ai colloqui del 28 e 29 gennaio (si effettueranno sia su Roma che su Napoli) è possibile accedere direttamente alla piattaforma on line del portale di “Germitalia” al seguente link: https://form.jotform.com/81405508902958

Il Policlinico tedesco offre ai il finanziamento del corso di lingua fino al livello B2 a Stoccarda, con garanzia di vitto e alloggio, ma soprattutto un ottimo stipendio da circa 2.800 euro mensili (oltre incentivi per straordinari e turni notturni e festivi) ed una possibilità di progressione in carriera già dal secondo anno. Senza sottovalutare il tutoraggio – con personale italiano – a Stoccarda e Münster durante tutta la durata del progetto, e senza alcun rischio di restituzioni o penali qualora gli infermieri prescelti dovessero avere un ripensamento e riportare in Italia comunque un’esperienza linguistica e lavorativa. Ma ci vorrebbero grandi numeri per una “contro-fuga” di cervelli…

Nello Giannantonio