Chi rischia di più di contrarre il Coronavirus sui luoghi di lavoro in questa fase-2? Interessante report pubblicato dalla Fondazione Studi Consulenti del Lavoro presieduta da Rosario De Luca dal titolo “Lavorare ai tempi del Covid-19: il rischio contagio tra gli occupati italiani”. Cinque i fattori di rischio considerati: frequenza di contatti con altre persone, interazione con il pubblico, lavoro al chiuso, vicinanza fisica ad altre persone, frequenza di esposizione a malattie e infezioni.

Bene, dall’indagine emerge che sono soprattutto donne, professionisti ad elevata istruzione e giovani ad essere maggiormente esposti al rischio contagio da Coronavirus, che ancora minaccia il nostro Paese. Le donne potenzialmente a rischio rappresentano il 44% delle occupate. Valori che risultano ben più alti di quelli che si riscontrano tra gli uomini (16,4%). Il livello di istruzione è un altro fattore correlato al pericolo-Covid: investe il 40,9% dei laureati contro il 27% dei diplomati e il 20,9% dei possessori di diploma di scuola media.

Allarme anche tra i giovani, più frequentemente occupati in lavori a stretto contatto col pubblico (settore terziario, ristorazione e affini): tra gli under 35, il 35,1% svolge infatti una professione ad altro rischio. Passando alle singoli professioni, chiaramente guidano la classifica quelle legate alla sanità: medici (308 mila), infermieri, radiologi, esperti di diagnostica (736 mila) e professioni qualificate nei servizi sanitari e sociali come assistenti di studi medici (258 mila). A seguire, gli specialisti delle scienze della vita come farmacisti, biologi, ma anche veterinari e professori della scuola primaria (quando ovviamente si tornerà in cattedra). Seguono gli operatori della cura estetica, tecnici dei servizi sociali e addetti ai servizi personali e assimilati come baby-sitter, badanti, addetti alla sorveglianza dei bambini.