Nella  diatriba continua tra personale infermieristico ed operatori socio-sanitari circa i rispettivi ambiti di competenza professionale si inserisce una nuova puntata.

Riflettori stavolta accesi, nel corso del mese di novembre, dall’Associazione avvocatura di diritto infermieristico (Aadi), la quale, attraverso una lettera trasmessa all’Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali), ha denunciato la scelta del sindacato Nursind aprire corsi Ecm agli Oss ed istruirli a pratiche come il posizionamento di Picc (catetere centrale ad inserimento periferico Ecoguidato) ed altri accessi vascolari. “Così agli infermieri non resterà che cambiare i pannoloni…” ha ironizzato con esasperazione l’Aadi, secondo la quale istruire gli Oss alle tecniche infermieristiche rischia di esporli ad un maggiore “sfruttamento” da parte delle strutture sanitarie private, pronte ad utilizzarli a costi del lavoro chiaramente più bassi rispetto a quelli degli infermieri qualificati. “In molte strutture – denuncia infatti l’associazione nella lettera – gli Oss sono utilizzati in sostituzione degli infermieri. Quello che vale per i medici non vale per gli infermieri: la nostra professione può essere tranquillamente vandalizzata da chiunque ed evidentemente non è importante come quella medica”.

L’Aadi sottolinea ancora “che in tutti i nostri numerosissimi corsi non abbiamo mai incluso il personale ausiliario tra i destinatari delle mansioni infermieristiche e ciò in considerazione dapprima del dovere di legalità, onde non confondere i ruoli dei rispettivi attori impegnati nell’assistenza, ma soprattutto per non creare false speranze nel personale Oss, il quale in molti contesti inasprisce il contenzioso con il personale infermieristico in una lotta quotidiana”.

L’Aadi chiede, pertanto, che l’Agenas vigili per garantire il rispetto della legge e non ignori “questioni così gravi”. Secondo l’associazione, agli Oss potrebbe essere al massimo esteso l’accesso ai corsi Ecm in qualità di uditori.

Nello Giannantonio