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Archivio Storico
Possibile che in Italia ci siano oltre 5mila infermieri abusivi? Nel mirino agenzie interinali e cooperative
Un paradosso tutto italiano. Tanti infermieri laureati non trovano sbocco occupazionale (prendendo così in considerazione offerte provenienti da paesi europei come la Germania) a fronte di allarmanti numeri che emergono, invece, sull’abusivismo in questa professione sanitaria. Sarebbero infatti almeno 5.500 gli infermieri abusivi in Italia, secondo le stime diramate dall’Ipasvi. Un rischio, quello di incappare in un “abusivo”, al quale non sfuggono nemmeno le strutture sanitarie pubbliche, a quanto pare, come dimostra la fresca denuncia a carico di una falsa infermiera assunta all’ospedale di Pescara dopo aver presentato una documentazione fasulla e successivamente smascherata grazie alla segnalazione del collegio Ipasvi.
La Federazione degli infermieri propone la sua stima partendo da un’indagine dei Nas del 2011-2012, secondo la quale, su 2.783 segnalazioni per abusivismo, quelle relative agli infermieri erano state ben 1.023. In Italia oggi si stimano circa 30mila falsi professionisti con titoli di studio e curriculum artefatti, che esercitano abusivamente una professione. Di questi, ben 15mila si trovano in ambito sanitario. Se le proporzioni dell’indagine Nas sono le stesse, si arriva alla fatidica stima dei 5.500 infermieri abusivi.
“Si tratta di un fatto gravissimo per la professione, per la qualità dell’assistenza e soprattutto per i pazienti – sottolinea la presidente dell’Ipasvi Barbara Mangiacavalli -. I blocchi del turnover e l’assenza di concorsi mettono nelle condizioni le aziende di cercare professionisti spesso attraverso le agenzie interinali, che non eseguono le necessarie verifiche di garanzia previste dalla legge immettendo sul mercato quantità di operatori con il rischio che questi siano ‘falsi’, o ancora attraverso le cooperative che, oltre a essere per la maggiore parte fonte di ‘professione low cost’, non sono in grado neppure loro di eseguire i necessari controlli”. Secondo la presidente degli infermieri occorre “dare uno stop ai risparmi nelle strutture pubbliche ottenuti integrando gli organici mancanti con personale delle agenzie interinali o delle cooperative”. E uno stop è auspicato dalla Mangiacavalli anche ai blocchi del turnover con le conseguenti nuove e necessarie assunzioni, auspicando ad ogni modo “controlli più stringenti con l’obbligo per chi ricorre ad un infermiere di verificare la sua reale professionalità con il Collegio provinciale di appartenenza”.
Nello Giannantonio
Lavoro: nel 2018 sgravio sugli under 32. Ma il timore è che, alla scadenza dei bonus, verranno licenziati gli assunti con i vecchi benefici…
Negli ultimi anni il Governo ha spesso esultato per i numeri in apparente risalita del mercato del lavoro italiano, ma il vero spartiacque sarà il 2018. Nel corso del prossimo anno, da gennaio a dicembre, si assisterà infatti alla scadenza progressiva (in base alle date di assunzione) dei principali bonus sulle assunzioni partite nel 2015 e nel 2016. Nel primo caso, la legge 190/2014 stanziò un (forse irripetibile) esonero contributivo triennale per le assunzioni a tempo indeterminato effettuate dal 1 gennaio al 31 dicembre 2015; nel secondo caso, la legge 208/2015 limitò ad uno sgravio biennale del 40% la decontribuzione per le assunzioni a tempo indeterminato effettuate nel corso del 2016.
Il timore dei sindacati è che ci si possa avviare verso una forte ondata di licenziamenti allo scadere degli incentivi. Un allarme alimentato dallo stretto nesso che in Italia esiste tra assunzioni e sgravi. Se, ad esempio, fosse licenziato il 10% del milione e mezzo di assunti durante il 2015 a contributi zero, si finirebbe per mettere per strada oltre 150mila lavoratori. La ripresa assorbirà l’impatto della fine della decontribuzione o si assisterà appunto ad una serie di licenziamenti? Perchè, al di là delle leggera ripresa economica e dei minori vincoli in materia di licenziamenti alla luce del Jobs Act, il problema italiano resta l’elevato costo del lavoro per un mantenere in forza un lavoratore “normale”, cioè non portatore della dote di un beneficio contributivo. E nel Mezzogiorno, intanto, non c’è più la tanto utilizzata vecchia legge 407/90 (esonero triennale per disoccupati di lungo corso), abolita proprio dal governo Renzi per far largo allo sgravio 2015.
Il timore di tagli al personale nel corso del 2018, ad ogni modo, c’è. Tant’è che, nell’iter della proposta che attualmente si sta vagliando per la Legge di bilancio 2018 circa una forma di decontribuzione biennale al 50% sulle assunzioni di under 32 (entro il 20 settembre sarà presentato il documento di Economia e Finanza nel quale ci sarà un’attenzione particolare proprio agli incentivi per dare lavoro ai giovani), c’è chi ha sottolineato la necessità di inserire una clausola, vale a dire l’inaccessibilità al nuovo beneficio per quei datori di lavoro che abbiano licenziato i lavoratori precedentemente assunti con i benefici 2015 e 2016. Per il segretario di Scelta Civica, Enrico Zanetti, infatti “se dall’anno prossimo verranno introdotti sgravi contributivi a favore dei giovani, sarà importante prevedere una norma che escluda la spettanza di questo beneficio per i datori di lavoro che, parallelamente alle nuove assunzioni agevolate, procedessero a cessazioni di contratti già in essere con altri lavoratori assunti con le vecchie agevolazioni che terminano nel 2018”.
Nello Giannantonio
Passato Ferragosto è l’ora delle scelte per gli infermieri disoccupati. La Germania li aspetta: selezioni per Münster e Tubinga
Più che gennaio, solitamente è il mese di settembre quello che segna l’inizio del nuovo anno per tanti giovani in cerca di collocazione e nuove motivazioni. Con il Ferragosto alle spalle, la pausa estiva si avvia oramai al capolinea ed è ora di pensare anche a scelte di vita drastiche per chi, purtroppo, lavorativamente non riesce ad essere assorbito dal proprio paese.
È il caso di numerosi infermieri italiani laureati ma privi di occupazione stabile. A loro ha pensato nuovamente l’azienda di consulenza internazionale “Germitalia”, che subito dopo le ferie ha pronto un altro importante programma di reclutamento di personale per la Germania nell’ambito del progetto Fia. Due maestosi policlinici scenderanno in provincia di Napoli, a Torre del Greco, con i propri direttori del personale per selezionare infermieri ed infermieri pediatrici: al Policlinico universitario di Münster (alla ricerca di diciotto infermieri) si è infatti aggiunto quello di Tubinga per altre dodici unità lavorative. Per la prima struttura sanitaria, negli anni “Germitalia” ha già selezionato circa ottanta infermieri italiani nell’ambito del programma di assunzione e corso di lingua tedesco predisposto in collaborazione con l’istituto di formazione professionale Internationaler Bund. Numeri ancora più importanti emergono dalla collaborazione con il prestigioso Policlinico di Tubinga: sono centodieci tra infermieri ed ostetriche i nostri connazionali approdati dopo le selezioni di “Germitalia” e che oggi lavorano stabilmente a tempo indeterminato.
Ancora una volta, infatti, i colloqui che si terranno a Torre del Greco nelle giornate del 26 e 27 settembre avranno valore di concorso pubblico tedesco. Coloro che supereranno la selezione si trasferiranno in Germania dove, alla firma del contratto di lavoro, potranno iniziare l’esperienza in ospedale ed il corso di lingua B1, finanziato dalla struttura sanitaria di destinazione. Al conseguimento del livello di lingua B2, sarà poi assicurato agli infermieri selezionati l’inquadramento professionale come “infermiere riconosciuto” a tempo indeterminato, previa convalida del titolo di studio italiano da parte del ministero di competenza tedesco.
Münster, nel cuore della Renania, grazie alla sua nota città universitaria ha una forte impronta giovanile che potrebbe dare ulteriore stimolo e possibilità di integrazione agli infermieri italiani che vi si trasferiranno dopo i colloqui. E non ha certo bisogno di presentazioni Tubinga, anch’essa storica città universitaria non distante da Stoccarda (dove saranno garantiti vitto ed alloggio ai selezionati durante i corsi di lingua): il suo policlinico è da anni stabilmente nell’elenco dei migliori centri sanitari d’Europa.
Per candidarsi alle selezioni in programma all’hotel “Marad” di Torre del Greco a fine settembre basta collegarsi al seguente link (http://form.jotformeu.com/form/51253050124338) e compilare il form on-line.
Nello Giannantonio
Il dopo-Brexit: la Gran Bretagna vara un piano per assumere un esercito di infermieri locali. La Germania continuerà invece ad attingere dall’Italia
Un mega-piano per assumere solo infermieri britannici ed evitare, al contempo, di rivolgersi ad agenzie estere per reclutare lavoratori stranieri – ed anche europei – dopo la Brexit. Secondo quanto rivelato dall’autorevole testata “The Telegraph”, il Dipartimento della salute del ministero britannico starebbe varando un grande piano per creare migliaia di posti (si parla letteralmente di “un esercito”) in favore di infermieri “di casa” a seguito delle notevoli preoccupazioni legate al fatto che sempre meno professionisti medici entreranno nel Regno Unito dopo la Brexit.
Nel dettaglio, Jeremy Hunt, il segretario della sanità britannica, vorrebbe ridurre di tre miliardi di sterline il fatturato per il personale di agenzie di reclutamento attualmnente a carico del National Health Service (NHS), il sistema sanitario nazionale in vigore nel Regno Unito.
Iniziano, dunque, a riscontrarsi anche nel campo sanitario gli effetti dell’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea, così come sancito dal referendum dello scorso 23 giugno 2016.
La necessità di colmare le carenze di personale negli ospedali di Oltremanica, attingendo anche dall’Europa, è stata molto sentita negli ultimi anni al pari di quanto avviene in Germania. E di recente consistente è stata la “migrazione” proprio di infermieri italiani disoccupati selezionati grazie ad agenzie intermediarie o aziende di consulenza e selezione del personale, che hanno abilmente intercettato la domanda di lavoro presente in molti Paesi del Sud Europa, anche tra ragazzi laureati del settore medico. Ora proprio questo reclutamento è ciò che intende frenare il ministero britannico dopo la Brexit, consapevole delle sopraggiunte difficoltà burocratiche nel dare lavoro ed alloggio anche a professionisti provenienti dai paesi memrbi dell’Unione europea.
Resta stabile e “collaudata”, invece, la procedura per le assunzioni di infermieri ed altre figure professionali in Germania, di cui si occupa anche la nostra azienda di consulenza internazionale “Germitalia”. Il programma di assunzione e corso di lingua tedesco proposto da “Germitalia” in collaborazione con l’istituto di formazione professionale “Internationaler Bund” è infatti fortemente considerato dalle migliori strutture sanitarie tedesche, sia pubbliche che private. A riprova di ciò, nel corso del mese di settembre, in provincia di Napoli, si terranno nuove selezioni per il Policlinico universitario di Münster e per quello di Tubinga.
Nello Giannantonio
Caso morfina al neonato, interviene il Collegio Ipasvi di Verona: “Tuteleremo gli assistiti e gli infermieri che lavorano con professionalità e sacrificio”
Il Collegio Ipasvi di Verona interviene sulla sconcertante vicenda dell’infermiera dell’azienda ospedaliera “Borgo Roma” di Verona, che avrebbe somministrato morfina ad un bimbo – definito “rognoso” – per non farlo piangere (l’episodio risale alla notte tra il 19 e il 20 marzo scorsi).
“Se accertare le responsabilità fa parte dei compiti della magistratura – si legge nel comunicato diffuso -, il Collegio Ipasvi è altrettanto attento e vigile a verificare il grado di coinvolgimento reale dell’infermiera nei fatti. Ne conseguirà, una volta accertate le eventuali reali responsabilità, di pari passo con le decisioni che la giustizia vorrà prendere, un’azione dal punto di vista professionale e della responsabilità etico-deontologica, con la massima severità per la tutela della professione e degli assistiti”.
L’infermiera 43enne arrestata ed ora alla gogna (che resta in carcere mentre proseguono le indagini), con la somministrazione di morfina senza prescrizione, avrebbe provocato un’overdose con grave arresto respiratorio al neonato. La donna avrebbe inoltre confidato ad alcune colleghe di aver somministrato anche ad altri neonati morfina e benzodeazepina, pur in assenza di prescrizione, “per metterli tranquilli”.
“Gli infermieri – ha aggiunto Franco Vallicella, presidente dell’Ipasvi di Verona – sono sconcertati della vicenda e dei suoi risvolti. I reati ipotizzati non fanno parte né della loro cultura né della loro professionalità. Ogni giorno, con abnegazione, professionalità e spirito di sacrificio, dedicano le loro energie alla cura e all’assistenza di chi vive la fragilità della malattia, della disabilità, all’assistenza ai neonati e a chi ne ha più bisogno. Stiano comunque tranquilli i cittadini, i genitori dei neonati e i pazienti – puntualizza Vallicella -: gli infermieri hanno come mission quella di prendersi cura delle persone; la comunità infermieristica saprà difendere i principi etici che guidano i nostri professionisti in scelte che rispondono al principio inderogabile di tutela della salute delle persone”.
Il Collegio Ipasvi di Verona si è detto pronto ad assumere le misure del caso e di sua competenza, non appena i fatti saranno accertati: dalla sospensione alla eventuale radiazione dall’albo dell’infermiera arrestata. “Non è accettabile che si fregi della qualifica di infermiera – conclude Vallicella – chi è capace di compiere simili atti nei confronti delle persone che gli sono affidate”.
Nello Giannantonio
E tu sei pronto a diventare “lavoratore agile”?
Alcuni commentatori sostengono che oramai il lavoro autonomo (per effetto dell’estensione di alcune tutele) stia diventando un po’ più subordinato e che il lavoro subordinato stia diventando al contempo un po’ più autonomo. In quest’ottica si inserisce la novella legislativa della legge 81/2017, che in Italia ha introdotto e regolato il cosiddetto “lavoro agile” o “smart working”, valido sia nel settore pubblico che privato.
Doverosa una premessa: non si tratta di una nuova tipologia contrattuale bensì di una modalità di esecuzione della prestazione di lavoro subordinato fissata da un accordo scritto tra datore e lavoratore (anche limitato ad un determinato periodo dell’anno), riguardante forme organizzative del lavoro che alternino alla tradizionale postazione fissa nella sede aziendale anche luoghi esterni scelti dal prestatore per lavorare come, ad esempio, la propria abitazione. Il tutto con il supporto di strumenti tecnologici messi a disposizione dal datore di lavoro, anche per prevedere un monitoraggio ed una rendicontazione del lavoro svolto lontano dalla sede (l’accordo scritto deve indicare infatti le forme in cui il datore esercita il proprio potere direzionale e disciplinare). Il lavoro agile non prevede particolari vincoli su orario e tempi di lavoro, purché il limite massimo dell’orario di lavoro settimanale e giornaliero derivante dalla legge o dal contratto individuale non venga violato. Al lavoratore, ad esempio, va garantito il cosiddetto “diritto alla disconnessione” dalle strumentazioni tecnologiche, quindi anche in termini di reperibilità, oltre una data fascia oraria. Il lavoro agile valorizza, dunque, la flessibilità organizzativa, certamente amplificata dalle nuove tecnologie. Resta qualche profilo di criticità, ad esempio in materia di tutela infortunistica, in attesa di un intervento ufficiale da parte dell’Inail: entro quali limiti sarà, ad esempio, indennizzato l’infortunio in itinere, vale a dire quello occorso al lavoratore per spostarsi da casa verso il luogo di lavoro e viceversa? Per il momento, la norma si limita ad estendere la tutela infortunistica ai luoghi della prestazione scelti dal lavoratore in un’ottica di “ragionevolezza” nel conciliare vita e lavoro, criterio tuttavia troppo astratto che potrebbe generare non pochi dubbi interpretativi.
Nessuna discriminazione al lavoratore agile, infine, in materia di retribuzione. L’articolo 20 della legge 81/2017 sancisce espressamente che il suo trattamento economico e normativo non può essere inferiore a quello previsto dai contratti collettivi per lavoratori che, all’interno dell’impresa, svolgono le stesse mansioni. E se l’esperimento dello “smart working” non soddisfa le parti? Si può recedere dall’accordo con un preavviso non inferiore a trenta giorni, con la conseguenza del ripristino della prestazione “in toto” all’interno dei locali aziendali.
Nello Giannantonio
Il Policlinico universitario di Münster torna a settembre in Italia per selezionare diciotto infermieri
Il Policlinico universitario di Münster tornerà in provincia di Napoli, a Torre del Greco, per selezionare 18 infermieri ed infermieri pediatrici. Ci torna per la quinta volta, dopo che già ottanta infermieri italiani hanno trovato sistemazione lavorativa a tempo indeterminato in questa prestigiosa struttura sanitaria tedesca grazie alle selezioni organizzate dall’azienda di consulenza internazionale “Germitalia” nell’ambito del programma di assunzione e corso di lingua tedesco proposto in collaborazione con l’istituto di formazione professionale Internationaler Bund.
Ancora una volta si tratterà di un concorso pubblico vero e proprio, con i colloqui che si terranno a Torre del Greco nei giorni 26 e 27 settembre 2017 e durante i quali i candidati saranno affiancati da un traduttore simultaneo. Coloro che supereranno la selezione si trasferiranno in Germania dove, alla firma del contratto di lavoro, potranno iniziare l’esperienza in ospedale ed il corso di lingua B1, finanziato dalla struttura sanitaria di destinazione (durante il corso di lingua saranno garantiti alloggio e trattamento di mezza pensione). Al conseguimento del livello di lingua B2, sarà poi assicurato agli infermieri selezionati l’inquadramento professionale come “infermiere riconosciuto” (stipendio mensile lordo di € 2.635,53), previa convalida del titolo di studio italiano da parte del ministero di competenza tedesco.
Subito dopo la pausa estiva, dunque, “Germitalia” torna con un altro importate progetto di selezione di infermieri disoccupati, a stretta distanza dalle ultime selezioni effettuate il 19 e 20 luglio scorso per quindici infermieri richiesti dalle strutture ospedaliere pubbliche del Klinikum Südwest (zona di Stoccarda).
La nuova destinazione di Münster, che si trova al centro della pianura agricola “Münsterland”, al nord del distretto industriale del “Ruhrgebiet”, è una città a misura d’uomo. La nota università di Münster è una delle più grandi della Germania e contribuisce a dare un’impronta giovanile alla città ed alla sua vita culturale.
Per candidarsi ai prossimi colloqui di settembre che si terranno all’hotel “Marad” di Torre del Greco basta collegarsi al seguente clicca qui per invio CV e compilare il form on-line.
Nello Giannantonio
La Cassazione ribadisce: l’infermiere aggredito dal paziente va risarcito dall’ospedale
Un infermiere viene aggredito da un paziente durante il turno di lavoro? L’ospedale ha obbligo di risarcirgli i danni. La conferma dell’orientamento arriva dalla Corte di cassazione, la quale, nella pronuncia numero 14566/17 del 12 giugno scorso, ribaltando la sentenza di Appello che aveva negato il risarcimento ad un infermiere palermitano aggredito al pronto soccorso da un paziente senza nessun carabiniere di servizio sul posto, ha stabilito che va “tenuto conto della specificità del lavoro che, implicando necessariamente il contatto fisico con i pazienti finalizzato a prestare le cure urgenti, non consente di frapporre, tra il lavoratore e l’utenza, barriere protettive e della natura del comportamento di aggressione che, manifestandosi all’improvviso e consumandosi in breve arco temporale, è difficilmente prevedibile e prevenibile”.
I giudici di piazza Cavour hanno inoltre ribadito che “il datore di lavoro deve dimostrare non solo l’adozione delle misure necessarie a tutelare l’integrità del lavoratore, ma di aver vigilato sulla loro osservanza”, cosa che, nel caso specifico, l’azienda sanitaria non aveva fatto limitandosi a sostenere l’eccezionalità dell’evento. Ed infatti, rincarano i giudici: “L’azienda non aveva provato di aver adempiuto alle obbligazioni di protezione del lavoratore e di aver adottato nell’esercizio della propria attività tutte le misure che, secondo la particolarità del lavoro e le regole di esperienza, costituiscono rimedi validi a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale del prestatore di lavoro”.
Spetta infatti al datore di lavoro l’onere di provare di aver fatto tutto il possibile per evitare il danno, ovvero di aver adottato tutte le cautele necessarie per impedire il verificarsi dello stesso.
Nello Giannantonio
15 infermieri per Stoccarda: conclusi i colloqui. Presente un “testimonial” italiano partito grazie a “Germitalia”
Si sono conclusi i colloqui organizzati nelle giornate del 19 e 20 luglio presso l’hotel “Marad” di Torre del Greco dall’azienda di consulenza internazionale “Germitalia” per la selezione di quindici infermieri ed infermieri pediatrici da destinare alle strutture ospedaliere pubbliche del Klinikum Südwest (zona di Stoccarda). Presente ai colloqui il direttore generale della struttura tedesca, Ronald Ott, in compagnia del suo staff.
Nelle prossime ore i candidati (se ne sono presentati quasi quaranta provenienti da regioni soprattutto dell’Italia meridionale e dalle isole) riceveranno la comunicazione dell’esito del colloquio. Chi verrà scelto partirà agli inizi di settembre per la frequentazione di in Germania di un corso di lingua tedesca di primo livello, per poi seguire il graduale percorso di inserimento nella struttura ospedaliera di destinazione che passerà anche per il conseguimento del livello di lingua B2, propedeutico al definitivo inquadramento contrattuale come “infermiere riconosciuto”.
Gli infermieri italiani prescelti alloggeranno gratuitamente presso famiglie tedesche della zona di Stoccarda (trattamento di mezza pensione) per accelerare il processo di integrazione linguistica. E a proposito di integrazione, ai colloqui del 19 e 20 luglio, insieme ai selezionatori tedeschi, ha presenziato anche un testimonial d’eccezione, Francesco Di Fonzo, ragazzo siciliano che nel 2012 è stato selezionato per lavorare al Klinikum Südwest proprio grazie ai colloqui indetti da “Germitalia”. L’infermiere italiano, entusiasta della scelta di vita fatta e dell’opportunità professionale colta, ha potuto raccontare la sua esperienza agli aspiranti infermieri giunti per i nuovi colloqui di “Germitalia”, testimoniando le vantaggiose condizioni retributive offerte agli infermieri in Germania e rassicurando i presenti anche del prezioso riferimento costituito in terra tedesca dall’istituto di formazione professionale Internationaler Bund, storico partner di “Germitalia” che accompagna i ragazzi italiani dal loro arrivo in Germania fino al definitivo inserimento linguistico e lavorativo.
Per visualizzare il servizio televisivo sui colloqui appena conclusi basta collegarsi al seguente link: https://youtu.be/rkfyzDCMXJw
Nello Giannantonio
Infermieri, si avvicina il concorso “vero” per la Germania. In Italia, invece, sconcerto per il nuovo rinvio della prova per l’Umberto I
Sconcerto per la sospensione all’ultimo momento dello svolgimento della prova scritta del concorso per quaranta posti da infermiere all’interno del policlinico “Umberto I”, previsto giovedì all’hotel “Ergife” di Roma. La decisione è stata presa dal Consiglio di Stato a poche ore dalla prova d’esame che aveva riunito nella capitale gli oltre 1.700 ammessi a svolgere le prove selettive (alcuni concorrenti esclusi avevano proposto ricorso al Tar, già respinto in primo grado, per cui il Policlinico aveva ripreso la calendarizzazione tesa a concludere la selezione). La vicenda giudiziaria tuttavia è andata avanti: da qui il secondo stop che la giustizia amministrativa impone al concorso nel giro di pochi mesi. Il Consiglio di Stato ha ora fissato la camera di consiglio per il prossimo 27 luglio per la decisione di merito. I numerosi partecipanti, intanto, erano già tutti all’hotel “Ergife” quando è arrivata la notizia del clamoroso rinvio della prova.
“Oltre il danno, anche la beffa: è la seconda volta che si rinvia la prova scritta – ha commentato duramente la presidente del Collegio Ipasvi Roma, Lia Pulimeno -. Il rinvio è avvenuto a tre ore dall’inizio della prova, quando la maggior parte dei colleghi giovani, mal pagati e trattati male, sono arrivati anche dall’estero dove risiedono per lavorare e guadagnare qualcosa. Si sono anche dovuti sobbarcare le spese di un viaggio aereo e quant’altro per venire a Roma a fare un concorso che non veniva indetto da dodici anni”.
Più a Sud, a Torre del Greco (provincia di Napoli), intanto, tutto è pronto per i colloqui per le strutture ospedaliere tedesche del Klinikverbund Südwest-Baden Württemberg, in programma il 19 e 20 luglio presso l’hotel “Marad”. Il sud-ovest della Germania sarà la destinazione lavorativa dei quindici infermieri italiani che saranno assunti a tempo indeterminato grazie all’azienda di consulenza internazionale “Germitalia”. I colloqui avranno infatti valore di concorso pubblico tedesco. E in questo caso non c’è rischio di rinvii o sospensioni dei colloqui all’ultimo momento…
Attesi infermieri disoccupati da tutta Italia. Per chi sarà selezionato, il trasferimento in Germania è previsto a settembre per la frequentazione di un corso di lingua tedesca B1 e l’inizio dell’attività lavorativa presso le strutture ospedaliere di destinazione come “infermiere in fase di riconoscimento”. Al conseguimento del livello di lingua B2, poi, sarà assicurato agli infermieri italiani l’inquadramento come “infermieri riconosciuti” (stipendio mensile lordo di € 2.635,53), previo riconoscimento del titolo di studio da parte del ministero tedesco.
Nello Giannantonio