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Archivio Storico
Assunzione e possibilità di carriera: per Münster partite le convocazioni di infermieri ed ostetriche. E chi ancora volesse candidarsi…
Già oltre settanta infermieri italiani, partiti con i progetti “Germitalia”, lavorano attualmente presso il policlinico universitario di Münster, una delle eccellenze della sanità tedesca ed europea.
Si avvicineranno a quota cento dopo il 13 e 14 marzo, giornate nelle quali i selezionatori del policlinico torneranno in Italia, presso l’hotel “Marad” di Torre del Greco, per reclutare venti infermieri per tutti i reparti (più la terapia intensiva e la pediatria) ed anche tre ostetriche.
I colloqui, finalizzati all’assunzione a tempo pieno e indeterminato, avranno valore di concorso pubblico e saranno tenuti dai direttori generali della struttura tedesca con l’ausilio di traduttori.
Il policlinico di Münster (un’autentica città nella città per la sua grandezza e per l’eccellenza nei servizi di assistenza) è alla quarta edizione del progetto Fia, che “Germitalia” porta avanti sempre in collaborazione con l’Internationaler Bund di Stoccarda. Proprio a Stoccarda (trasferimento previsto entro il prossimo 12 aprile) si trasferiranno i giovani italiani prescelti al termine delle selezioni per la frequentazione di un corso di lingua tedesca di livello B1 interamente finanziato dalla struttura ospedaliera e tenuto dai docenti di formazione professionale dell’IB. Durante il corso, gli infermieri e le ostetriche alloggeranno presso una struttura dell’Internationaler Bund di Stoccarda, con trattamento di mezza pensione. Successivamente si trasferiranno a Münster per cominciare l’attività lavorativa e, dopo un periodo di pratica linguistica e professionale a contatto con personale tedesco, sosterranno anche l’esame per il titolo B2 di tedesco, propedeutico al definitivo inquadramento professionale con stipendio medio mensile non inferiore ai 2.500 euro. Anche il secondo corso di lingua – con sede sempre a Stoccarda – sarà interamente finanziato dal policlinico, senza rivalsa economica sui partecipanti al bando dopo l’inizio dell’attività lavorativa. C’è di più: anche durante le settimane di corso in aula, l’infermiere riceverà lo stipendio pieno.
Non solo è allettante l’inquadramento contrattuale finale (stipendio tra i più alti della Germania), ma la struttura di Münster può garantire ai laureati italiani anche ottime possibilità di carriera già a partire dal secondo anno lavorativo, oltre all’opportunità di frequentare master in diversi rami specialistici finanziati sempre dal policlinico. Anche dopo il definitivo inquadramento, poi, infermieri e ostetriche italiani saranno supportati nella ricerca di un alloggio convenzionato in una città definita una delle più vivibili della Germania come Münster.
Le convocazioni per i colloqui del 13 e 14 marzo sono già partire dalla direzione “Germitalia” a mezzo mail. Chi, in extremis, fosse ancora interessato a sostenere il colloquio può telefonare direttamente al numero 081.0117975 oppure inviare – attraverso il sito www.germitalia.com – il proprio curriculum compilando il form on-line al seguente link: http://form.jotformeu.com/form/51253050124338.
Nello Giannantonio
Gli infermieri sono un Ordine, ma a Salerno perdono 150 “emigrati” in tre anni…
E mentre la categoria, almeno ai livelli verticistici, si “esalta” per il fresco riconoscimento come ordine professionale, viene fuori un altro dato allarmante per il quale, in Italia, la neonata Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche ha poco da sorridere.
Oltre 150 infermieri laureatisi all’Università di Salerno sono infatti emigrati in paesi del Centro-nord Europa nel giro di appena tre anni, a fronte di un attuale fabbisogno in Campania di migliaia di operatori del settore (e, per di più, andranno in pensione proprio nella provincia di Salerno cento infermieri più numerosi “caposala” nel corso del 2018).
Un’ulteriore conferma del fatto che i laureati italiani in Scienze infermieristiche guardino sempre con maggiore interesse alle prospettive lavorative, retributive e di vita offerte da altri paesi europei, in primis dal Germania (dove il tasso di disoccupazione è ai minimi storici), ma anche da Inghilterra e Svezia. “Purtroppo molti di questi ragazzi andati a lavorare all’estero non torneranno più in Italia – riconosce il presidente dell’Ordine degli infermieri di Salerno, Cosimo Cicia, intervistato da ‘La Città di Salerno’ -. I nostri laureati sono richiestissimi all’estero per il loro grado di preparazione e sono spinti dalla necessità di trovare una immediata e gratificante occupazione subito dopo aver conseguito il titolo di studio. Se solo si mettessero a bando i posti vacanti nel salernitano – ha aggiunto Cicia – potremmo assorbire tutti i giovani laureati negli ultimi tre anni”.
I colloqui che periodicamente organizza l’azienda di consulenza internazionale “Germitalia” sono proprio lo specchio di questa situazione: i migliori policlinici universitari e le più rinomate strutture sanitarie private tedesche “scendono” in Italia anche più volte nel corso di un anno per selezionare infermieri italiani che, nel nostro paese, non trovano sbocco occupazionale. Non a caso, nel corso del mese di marzo (nelle giornate del 13 e 14) sarà il policlinico di Munster a tornare nella provincia di Napoli per i nuovi colloqui promossi da “Germitalia”: si assumono a tempo indeterminato infermieri, infermieri pediatrici e anche ostetriche. Per informazioni e candidature (ancora possibili) basta collegarsi al sito www.germitalia.com e consultare la sezione “Posizioni aperte”.
Nello Giannantonio
Addio Ipasvi, nasce la Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche
Il primo effetto dell’entrata in vigore della cosiddetta legge “Lorenzin” è che non esiste più la Federazione nazionale dei Collegi Ipasvi; subentra ufficialmente la Fnopi, Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche.
Le altre novità dell’istituzione dell’Ordine degli infermieri in Italia? Si inaspriscono le sanzioni per gli abusivi della professione mentre spariscono le denominazioni “infermieri professionali” (ora infermieri e basta) e vigilatrici di infanzia (ora infermieri pediatrici). Inoltre, si passa da enti ausiliari a enti sussidiari, svolgendo quindi, in base alla nuova legge ed al principio di sussidiarietà, compiti amministrativi in luogo e per conto dello Stato. In questo senso, la legge stabilisce che gli Ordini vigilino sugli iscritti in qualsiasi forma giuridica svolgano la loro attività professionale, compresa quella societaria, irrogando direttamente sanzioni disciplinari secondo la volontarietà e la gravità della condotta.
“La nuova Federazione nazionale degli Ordini delle professioni infermieristiche – spiega la presidente Fnopi, Barbara Mangiacavalli – è la più grande d’Italia con i suoi oltre 440mila iscritti. E i Collegi provinciali sono adesso Ordini provinciali delle professioni infermieristiche. La tutela ordinistica favorirà non solo i professionisti, ma anche gli stessi cittadini, offrendo armi efficaci ad esempio contro l’abusivismo, che infanga l’operato di centinaia di migliaia di professionisti e pone a rischio la salute degli assistiti. È l’elemento forte della trasformazione in Ordini proprio la tutela dell’assistito che si ottiene vigilando, anche con l’esercizio della magistratura interna, affinché l’iscritto abbia titolo al contatto diretto col paziente. Non basta inoltre essere iscritto all’Ordine – prosegue Mangiacavalli – se poi l’iscrizione diventa un mero titolo di cui fregiarsi senza rivedere preparazione, formazione e competenza. Va introdotto un percorso di accreditamento periodico professionale e continuativo che gli Ordini potranno a pieno titolo verificare”.
Nello Giannantonio
I pocket-money e la deriva del subappalto nell’accoglienza: cosa gira intorno all’emergenza immigrazione
Mentre il nuovo fenomeno è rappresentato dall’immigrazione interna agli stessi paesi dell’Unione europea, con cittadini comunitari, nella maggior parte dei casi qualificati e titolati, che si spostano in altre nazioni (Germania in primis) per cogliere lavoro ed opportunità, di forte attualità nel dibattito politico resta sempre il più ampio tema dell’immigrazione extracomunitaria e dei suoi riflessi.
Ma cosa gira intorno all’accoglienza degli immigrati? Per legge esiste una quota di trentacinque euro al giorno di rimborso spese per ogni ospite, che non viene erogata all’immigrato bensì alle cooperative ed alle altre associazioni – i cui piani sono approvati da una commissione formata da rappresentati di enti locali, ministero dell’Interno e agenzia Onu per i rifugiati – a copertura dei costi per vitto, alloggio, pulizia e manutenzione dello stabile, mediazione culturale, assistenza legale, visite mediche ed eventuale iter burocratico per diventare rifugiati. In alcuni casi sono state coinvolte anche le famiglie nell’accoglienza di migranti, attraverso convenzioni che prevedono un rimborso mensile erogato in cambio di fornitura di vitto, alloggio e igiene personale.
A disposizione degli immigrati c’è invece il cosiddetto “pocket-money”, vale a dire un buono per le spese quotidiane da due euro e cinquanta al giorno. In questo momento di emergenza perenne, il rischio è che l’accoglienza non venga più svolta e gestita in modo genuino e credibile o, peggio ancora, che nel sistema si inserisca anche chi intende speculare. “Le cooperative che lavorano con numeri alti tendono a non avere più cura dei migranti – ha denunciato ad esempio Alberto Mossino, presidente della Onlus Piam in una recente intervista al portale Tpi -. Le prefetture hanno fretta di collocare queste persone senza curarsi realmente di come poi vadano le cose, ed anche i bandi che vengono ufficializzati premiano solo l’aspetto economico: vince l’ente che offre di meno per ospitarle”. Il problema delle gare vinte al ribasso dalle associazioni è effettivamente serio in quanto, a costi bassi, non possono essere poi adeguatamente garantiti i servizi minimi previsti dalla convenzione ministeriale, come cibo, assistenza medica, pratiche di integrazione ed altro. “Il numero ideale è di circa venticinque persone per ogni centro, altrimenti la situazione diviene ingestibile – ha proseguito Mossino -. Le problematiche sono svariate, dai problemi legati al cibo, alle diverse culture, alla difficoltà nell’erogare i pocket-money o proprio al fatto che a volte gli stessi vengano dati sotto forma di buoni per schede telefoniche o buoni spesa per supermercati”. Del resto, molte cooperative che non hanno solide basi economiche e non ricevono prontamente i rimborsi dalla prefettura non rilasciano i pocket-money con regolarità e da lì nascono problematiche che facilmente si possono immaginare.
E se è vero che, oltre ai veri e propri centri accoglienza, ormai chiunque abbia anche solo una cascina o un albergo in disuso può pensare di ospitare i migranti, il problema è appunto quello del controllo sull’operato di questi enti. La vera deriva, tuttavia, è rappresentata dall’emersione di una sorta di subappalto, con cooperative e associazioni che, remunerate con i trentacinque euro al giorno per migrante, a loro volta trasferiscono fondi ad altri centri che li accolgono per meno. Anche in questo senso andrebbero potenziati i controlli.
Nello Giannantonio
Germania, tasso di disoccupazione al minimo e conciliazione vita-lavoro: ecco la “settimana corta” di 28 ore
Non si accontenta del tasso più basso di disoccupazione da quando si è riunificata. La Germania rivede le regole del lavoro: maggiore flessibilità e attenzione ai tempi di conciliazione vita-lavoro, ma anche aumenti salariali. Potrebbe fare da apripista agli altri paesi europei l’ultima manovra.
Il primo passo è stata l’intesa raggiunta con gli industriali dal potente sindacato dei metalmeccanici (Ig Metall) nel Baden-Württemberg, la zona di Stoccarda che ospita gli impianti di Porsche e Daimler. Un accordo pilota, che al momento riguarda 900mila lavoratori, ma che presto si estenderà, forse non solo in Germania, C’è l’aumento salariale (4,3% per 27 mesi, fino al 31 marzo 2020, unitamente ad una “una tanutum”), ma soprattutto c’è il varo della nuova “settimana corta”, anche se con stipendio riparametrato e quindi più basso per chi vi aderisce (ma non in tutti i casi).
I lavoratori, ma a questo punto soprattutto le lavoratrici, con due anni di anzianità aziendale a tempo indeterminato potranno optare appunto per una settimana lavorativa di 28 ore, a fronte delle 35 attuali, per un periodo tra i sei mesi e i ventiquattro mesi, senza che ciò pregiudichi il successivo ritorno al tempo pieno alle stesse condizioni di prima.
I sindacati avevano chiesto che chi sceglieva le 28 ore non subisse alcuna riduzione di paga, ma su questo gli imprenditori non hanno ceduto. In compenso, alcune categorie, come i dipendenti con figli piccoli o familiari malati o chi svolge un lavoro usurante, non subiranno neanche il taglio dello stipendio a fronte del taglio delle ore settimanali. Chi invece non avrà diritto all’integrazione salariale potrà, di contro, godere di ferie supplementari per ulteriori otto giorni l’anno. Anche i datori di lavoro, dal loro canto, hanno ottenuto in cambio una certa flessibilità: la possibilità di estendere la settimana lavorativa da 35 a 40 ore sempre per i dipendenti che vorranno farlo su base volontaria.
Questa rinnovata attenzione alla conciliazione della vita familiare con il lavoro, se dovesse anche estendersi ad altri settori, potrebbe rappresentare una facilitazione ulteriore pure per quegli italiani che, spesso insieme al partner, si trasferiscono in Germania per lavoro, anche in campo sanitario.
In Italia, invece, l’orario settimanale normale di lavoro è fissato dalla legge in 40 ore settimanali, con possibili deroghe da parte dei contratti collettivi, anche territoriali o aziendali. L’orario settimanale massimo di lavoro, ad ogni modo, è fissato in 48 ore settimanali ogni 7 giorni, compreso il lavoro straordinario.
Nello Giannantonio
“Chiedimi se sono di turno”: lo spettacolo dell’ex infermiere Giacomo Poretti al congresso Ipasvi
Chi meglio di un ex… infermiere. L’ospite speciale che si esibirà nella serata inaugurale del XVIII congresso della Federazione nazionale dei Collegi Ipasvi in programma a Roma dal prossimo 5 al 7 marzo sarà Giacomino Poretti (meglio noto semplicemente come Giacomo del trio Aldo, Giovanni e Giacomo) con uno spettacolo dal titolo “Chiedimi se sono di turno”, parafrasando uno dei suoi film più noti (“Chiedimi se sono felice”). Uno spettacolo inedito e scritto appositamente per l’evento e per salutare una platea di ex colleghi di corsia. Non tutti lo sanno, ma Giacomo Poretti, infatti, ha lavorato per ben undici anni come infermiere mentre si diplomava alla scuola di teatro di Busto Arsizio.
“Considero quello dell’infermiere uno dei lavori più belli del mondo – ha dichiarato Giacomo in una sua passata intervista -. Uno di quelli con un impatto umano davvero incredibilmente alto”. Dunque, un artista ed uno spettacolo non banali per inaugurare il congresso che radunerà a Roma centinaia di infermieri.
E restando in tema artistico abbinato a questa professione, “Take care al cinema” è la fresca iniziativa promossa dal Collegio Ipasvi di Trieste e dalla Casa del Cinema della città per trovare un soggetto capace di ispirare un corto che racconti e valorizzi la professione di infermiere. I candidati, rigorosamente under 35 e del Friuli Venezia Giulia, potranno inviare sceneggiature complete o soggetti per un filmato dalla durata di dieci minuti. Il corto sarà prodotto dai promotori del bando (scadenza fissata per il 15 marzo prossimo), accessibile sui siti www.casadelcinematrieste.it e www.ipasvitrieste.it. Con quest’iniziativa si si vuole restituire una visione più moderna e dinamica dell’infermiere, attraverso idee di soggetto da rappresentare in un corto.
Nello Giannantonio
Colloqui per Costanza ok, a marzo sarà la volta di Münster. Accontentate anche le preferenze degli infermieri italiani sui reparti di destinazione
Bilancio più che positivo al termine dei colloqui finalizzati all’assunzione di ventidue infermieri a tempo indeterminato per gli ospedali tedeschi di Costanza e Singen, organizzati da “Germitalia” presso l’hotel “Marad” di Torre del Greco sempre in collaborazione con l’Internationaler Bund di Stoccarda.
I vertici del complesso ospedaliero del lago di Costanza hanno espresso soddisfazione per il grado di preparazione riscontrato nei circa quaranta infermieri italiani selezionati dalla direzione “Germitalia” per i colloqui di martedì 30 gennaio, unitamente alla volontà di tornare ancora a selezionare nel nostro paese, nell’ambito dei progetti Fia, entro la fine del 2018. Inoltre, massima disponibilità è stata mostrata nei confronti dei candidati italiani in base alle preferenze espresse anche circa i reparti di destinazione una volta iniziato l’avviamento al lavoro in Germania, parallelamente al corso di lingua tedesca, prima di livello B1 e poi B2, obbligatorio per il definitivo inserimento professionale come “infermiere riconosciuto”. E sarà questa una delle peculiarità anche delle prossime selezioni che “Germitalia” ha già in serbo per il policlinico di Münster (anche questa struttura sanitaria in passato è già stata in Italia a reclutare infermieri grazie ai progetti “Germitalia” e ci ritorna sempre volentieri), che pure può offrire diversi reparti di destinazione agli infermieri italiani i quali, a fronte della prospettiva di un’occupazione stabile e ben remunerata, troveranno la motivazione di candidarsi ai prossimi colloqui, che con ogni probabilità saranno effettuati a metà del prossimo mese di marzo, sempre a Torre del Greco. Per approfondimenti su bandi e candidature, basta collegarsi al sito www.germitalia.com e consultare le sezioni “News” e “Posizioni aperte”.
Nello Giannantonio
Assunzioni per il lago di Costanza: infermieri a colloquio. E parallelamente decolla il progetto Oss…
Ci siamo. Martedì 30 gennaio si svolgeranno i colloqui finalizzati all’assunzione di ventidue infermieri a tempo indeterminato per il complesso ospedaliero del lago di Costanza. Sarà di nuovo il Sud Italia, e nello specifico l’hotel “Marad” di Torre del Greco, ad ospitare le prove che avranno ancora una volta valore di concorso pubblico tedesco per la selezione di ventidue figure professionali tra infermieri e infermieri pediatrici da destinare alle strutture di Costanza e Singen.
Dopo questo ennesimo progetto portato avanti con il top dei policlinici tedeschi e con la consueta collaborazione dell’Internationaler Bund di Stoccarda, la direzione dell’azienda di consulenza internazionale “Germitalia” darà l’accelerata al progetto-pilota che ha lanciato parallelamente e che permetterà a numerosi Oss italiani in cerca di occupazione stabile di inserirsi nelle strutture sanitarie tedesche ed essere qualificati come infermieri geriatrici al termine di un percorso formativo dalla durata di due anni. Gli operatori socio-sanitari italiani, una volta in Germania, partiranno infatti dal secondo dei tre anni di apprendistato previsti per la qualificazione professionale, con alternanza tra formazione teorica ed esperienza pratica sul lavoro. Per questo bisognerà però attestare un’esperienza minima di dodici mesi all’atto della candidatura ai colloqui del prossimo marzo attraverso l’invio del curriculum con foto all’indirizzo di posta elettronica dedicato oss@germitalia.com. Preferibile che i candidati abbiano un età compresa tra i 25 e 35 anni, così come sono ben accette le coppie di fidanzati, ovviamente in possesso dei requisiti richiesti dal bando.
Nello Giannantonio
Il fascino di Costanza e Singen: ventidue infermieri italiani possono andarci a lavorare. Colloqui il 30 gennaio
La data fissata è quella del 30 gennaio. Le convocazioni ufficiali ai candidati sono già partite via mail nei giorni scorsi. E sono stati numerosi i curricula pervenuti alla direzione “Germitalia” per partecipare ai colloqui con valore di concorso pubblico tedesco finalizzati alle assunzioni come infermieri a tempo indeterminato presso il complesso ospedaliero del lago di Costanza, i cui selezionatori già lo scorso maggio “scesero” in Italia a selezionare venti infermieri di cui tre pediatrici. Sarà di nuovo l’hotel “Marad” di Torre del Greco ad ospitare i colloqui di martedì 30 gennaio: si ricercano in tutto ventidue figure professionali tra infermieri e infermieri pediatrici da destinare alle strutture di Costanza e Singen.
Ai confini con la Svizzera e dunque molto vicina all’Italia, Costanza è situata sul fiume Reno e scorre, appunto, attraverso il noto lago di Costanza che divide in due la città: a nord si trova la parte più residenziale ed industrializzata; a sud l’area del fiume che rappresenta una notevole attrattiva turistica. Ritmi di vita tranquilli a Costanza, nonostante proprio l’afflusso continuo di turisti. Le attrazioni principali sono l’isola di Reichenau, l’isola di Mainau, Meersburg, San Gallo, mentre non mancano monumenti di interesse storico. E poi c’è l’università di Costanza, con la più grande biblioteca della Germania, frequentata da oltre 10mila studenti. Singen, invece, non si trova molto distante ed è uno dei centri più conosciuti del bacino del lago di Costanza. Il suo simbolo è la fortezza di Hohentwiel, antico castello che sorge su un vulcano spento ormai da secoli (in Europa un altro esemplare esiste solo ad Edimburgo con il suo noto castello). Non solo la prospettiva lavorativa, dunque, ma anche una prospettiva di vita per gli infermieri italiani in cerca di occupazione stabile che abbiano motivazione e determinazione a trasferirsi in Germania.
Chi supererà i colloqui di Torre del Greco, come sempre, sarà supportato dalla struttura dell’Internationaler Bund nel proprio inserimento lavorativo e ambientale. Dapprima i candidati frequenteranno un corso di lingua tedesca di livello B1 totalmente finanziato dalle strutture sanitarie di destinazione, con l’ulteriore facilitazione di vitto e alloggio garantiti a Stoccarda. Dopo il conseguimento anche del livello di lingua B2 (parallelamente all’inizio dell’attività lavorativa) ed il pieno riconoscimento del titolo di studio italiano, i ragazzi partiti grazie all’ennesimo progetto targato “Germitalia” saranno inquadrati come “infermieri riconosciuti”, con stipendio mensile lordo di circa 2.600 euro. Chi volesse ancora prenotarsi in extremis ai colloqui del prossimo martedì può consultare il sito www.germitalia.com alla sezione “Posizioni aperte” oppure telefonare direttamente al numero 081.0117975.
Segna Mertens e piovono oggetti a Bergamo. La mente torna al 1990: ricordate la cento lire ad Alemao?
Napoli corsaro a Bergamo grazie ad un gol di Mertens al 19’ della ripresa e, dunque, ancora primo in classifica. In occasione del gol-partita, la posizione di partenza dell’attaccante belga è però dubbia: l’arbitro consulta il Var e poi convalida, ma in questi concitati frangenti piove in campo anche una bottiglietta all’indirizzo dei calciatori del Napoli, poi raccolta da Allan.
La mente torna allora alla stagione 1989/90: la lotta per lo scudetto vede il Milan di Sacchi avanti di un punto al Napoli di Maradona. È l’8 aprile 1990 e si gioca la quartultima di campionato: in programma Bologna-Milan e, appunto, Atalanta-Napoli. Sia il Milan che il Napoli (in maglia rossa quella domenica) pareggiano, sul campo, 0-0. A Bergamo, però, intorno alla mezzora della ripresa dagli spalti piove di tutto: fischi, insulti, ma anche accendini e monetine. Una, da 100 lire, colpisce in testa Ricardo Rogerio de Brito, centrocampista brasiliano meglio noto come Alemao. Il calciatore va giù e cambia la storia di quel campionato. La partita sarà infatti vinta a tavolino dal Napoli con aggancio in vetta (la vittoria all’epoca valeva ancora due punti) prima della “fatal Verona” che tagliò poi fuori i rossoneri dalla corsa scudetto.
“Ad un certo punto avvertii un dolore alla testa – ha ricordato anni dopo Alemao -. Il nostro massaggiatore, Carmando, cercava di medicarmi e mi diceva di restare per terra, poi mi sostituirono”. Alemao fu portato all’ospedale per accertamenti (gli verrà riscontrato un lieve trauma cranico), ma intanto l’Italia già si divideva: il brasiliano si è fatto male sul serio o è stata tutta una farsa per tramutare in vittoria un pareggio? Ed è stato davvero Carmando ad invitare il calciatore a buttarsi per terra e fingere di stare male? Il giudice sportivo, come detto, non ebbe dubbi: 2-0 per il Napoli a tavolino. Inutili i successivi ricorsi dell’Atalanta.
Nello Giannantonio