Archivio Storico

Dalla valigia di cartone al check-in dall’iPhone: emigrare oggi per lavoro non è come una volta

Ieri la valigia di cartone e traversate di giorni e giorni; oggi l’iPhone e rapidi viaggi aerei. L’emigrazione italiana è tornata a crescere con la recessione iniziata nel 2008, ma le nuove tecnologie (anche nel favorire l’incontro di domanda e offerta di lavoro o la ricerca di un alloggio) e i moderni trasporti hanno favorito una nuova concentrazione di spazio-tempo, che dovrebbe scoraggiare meno chi è attratto da nuove prospettive occupazionali all’estero, specie nei paesi dell’Unione europea, collegati all’Italia oramai da voli rapidi e frequenti, forniti anche di cibi italiani nei supermercati e dove sono stati aboliti pure i costi del roaming nella gestione della telefonia mobile.

Alla fine dell’Ottocento, ma anche nel secolo scorso, si partiva con la valigia di cartone legata con lo spago: si scappava dalla miseria; oggi si parte soprattutto per realizzarsi professionalmente. L’emigrazione degli italiani all’estero, dopo gli intensi movimenti degli anni ’50 e ’60, è andata ridimensionandosi negli anni ’70 e fortemente riducendosi nei tre decenni successivi, ma dalla crisi del 2008 le partenze hanno toccato nuovamente livelli importanti: nel 2016 sono stati 114.512 gli italiani che si sono trasferiti all’estero (erano 73.415 nel 2014 e solo 37.129 nel 2009).

Partono soprattutto giovani tra i 25 e i 34 anni. Il Regno Unito continua ad essere la meta preferita dei laureati (quasi 4 mila), davanti a Germania (oltre 3 mila) e Svizzera (più di 2 mila). La residenza favorita da coloro che posseggono un titolo di studio fino al diploma, invece, è la Germania (9 mila) seguita dal Regno Unito (8 mila).

Già, la Germania. In terra tedesca eravamo gli “Ithaker” (da Itaca, ovvero eterni vagabondi), ma oggi proprio da lì – specie in campo sanitario – si continua a richiedere tantissimo personale qualificato all’Italia che anche l’azienda di consulenza internazione “Germitalia” (per le nuove offerte di lavoro consultare il sito https://www.germitalia.com/) continua a reclutare e lo farà anche in questo mese di settembre. Oggi, da Roma, un volo diretto per Berlino dura poco più di due ore; per Monaco di Baviera un’ora e mezza; per Stoccarda un’ora e 45 minuti. E con un trolley all’ultima moda, iPhone e tablet alla mano. Un tempo, raggiungere casa da Nord a Sud della stessa Italia richiedeva molto più tempo a chi si trasferiva per lavoro all’interno del “bel paese”.

Nello Giannantonio

Infermieri a lezione di ecografia: 8 crediti nell’evento in programma a Napoli

Sarà la città di Napoli ad ospitare, il prossimo 17 novembre, un corso di base in Ecografia infermieristica promosso dalla Società Italiana di Ultrasonologia in Medicina e Biologia (Siumb) con il patrocinio della Federazione Fnopi (ex Ipasvi).

L’evento si terrà al Centro Congressi della Stazione Marittima del capoluogo partenopeo e

consentirà di maturare 8 crediti Ecm: al termine delle lezioni teoriche, sono previste anche esercitazioni pratiche a piccoli gruppi. Disponibili 100 posti. Anche nel lavoro di infermiere, per affrontare meglio situazioni di particolare complessità, le recenti innovazioni tecnologiche hanno favorito la diffusione di strumenti che migliorano i processi clinico-assistenziali grazie ad apparecchiature utilizzabili anche al letto del paziente. Ecco lo sviluppo, allora, dell’ecografia per le prestazioni infermieristiche, ad esempio per prestazioni come la ricerca degli accessi venosi ed il cateterismo vescicale.

Per maggiori informazioni e per iscriversi al corso di Napoli, si può accedere al sito

http://www.siumb.it/Infermieristica.html

Lavoro truffa all’estero? Non è la Germania di… Germitalia

Si sono diffuse, di recente, testimonianze decisamente negative di infermieri partiti dall’Italia per esperienze lavorative in altri paesi europei tra cui la Germania. Racconti di piccoli alloggi condivisi con altre 5-6 persone o di “beffe” legate a fortissime trattenute in busta paga al primo stipendio tra rifinanziamento del corso di lingua, contributo di affitto e costi dell’agenzia di reclutamento.

Non è questa la Germania di… “Germitalia”, l’azienda di consulenza internazionale che da oltre dieci anni (e senza costi di intermediazione a carico dei partecipanti ai progetti) opera tra la domanda di lavoro italiana in ambito sanitario e il meglio dell’offerta tedesca, spesso e volentieri proveniente dal settore pubblico.

Già di per sé, la pluriennale esperienza nel settore è indice di solidità e credibilità. Se i migliori ospedali della Germania tornano periodicamente in Italia per selezionare personale grazie ai colloqui “Germitalia” (il policlinico universitario di Münster lo farà ancora il 25 e 26 settembre prossimi per infermieri ed ostetriche), vuol dire che i precedenti progetti sono andati a buon fine. E le condizioni offerte dai datori di lavoro-partner di “Germitalia”, oltre a garantire nel tempo anche possibilità di carriera, non riservano cattive sorprese ai ragazzi che partono speranzosi dall’Italia: il percorso di apprendimento della lingua tedesca è finanziato direttamente dalla struttura ospedaliera, che in alcuni casi (ed è proprio, ad esempio il caso di Münster) non applica nemmeno la rivalsa di una parta del costo del progetto al lavoratore quando il rapporto a tempo indeterminato si stabilizza, con stipendi mensili oltre la media italiana.

In terra tedesca, poi, c’è la struttura dell’istituto professionale Internationaler Bund a sostenere i ragazzi che vengono selezionati in Italia al termine dei colloqui, ospitandoli nelle proprie strutture di Stoccarda durante il primo corso di lingua tedesca (che si tiene sempre sul posto e non a distanza per favorire un rapido apprendimento) ed offrendo loro un supporto costante grazie all’ufficio di Stoccarda dotato di personale italiano: l’assistenza tocca qualsiasi tipo di esigenza, dalle pratiche burocratiche alla ricerca di un alloggio nel momento in cui si inizia a lavorare da infermieri, tecnici di radiologia o ostetrici “riconosciuti”.
Per le ultime offerte di lavoro in Germania in campo sanitario lanciate da “Germitalia” basta consultare il sito https://www.germitalia.com/

Nello Giannantonio

Aborto negato anche in caso di stupro e gli altri drammi dall’Irlanda pre-referendum. In Italia le donne “emigrano” da San Marino…

Il 25 maggio 2018 è stato lo storico giorno in cui la cattolicissima Irlanda ha cancellato, con un referendum, la norma costituzionale che considerava il feto una persona e vietava l’interruzione di gravidanza in quasi tutti i casi, addirittura dopo uno stupro o un incesto, così come in presenza di riscontro di anomalie che avrebbero portato alla morte del nascituro.

È stato il coronamento di una battaglia lunga e non semplice sui diritti all’autodeterminazione delle donne, che prima – a causa dell’aborto – venivano punite addirittura con pene fino a 14 anni di carcere. L’aborto veniva così praticato all’estero, motivo per cui, in media, oltre 4mila donne irlandesi, ogni anno, si recavano in Inghilterra per interrompere spontaneamente una gravidanza indesiderata.

In regime di divieto erano, appunto, tanti i drammi che si consumavano in Irlanda, supportati da volontari e organizzazioni no profit che negli anni hanno potuto testimoniare raccapriccianti storie: da chi è morto di aborto clandestino alle donne che provavano a procurarsi l’interruzione di gravidanza con pericolose soluzioni “fai da te” (ingerendo ad esempio candeggina), fino al caso di quella madre già di tre figli che assunse eroina nella speranza di uno shock in grado di provocarle un aborto spontaneo.

Anche l’Italia, come faceva l’Inghilterra nei confronti dell’Irlanda, accoglie tuttoggi donne alla ricerca di un aborto spontaneo. Succede infatti che dalla vicina San Marino “emigrano” spesso donne per abortire (la legge italiana garantisce anche l’anonimato), dovendo sostenere spesso spese di circa 2mila euro non avendo diritto alla sanità pubblica. Gruppi di donne che a San Marino portano avanti la battaglia per depenalizzare l’aborto riferiscono anche di “casi di vittime di violenze che hanno scelto di non denunciare perché temevano di essere rimaste incinte e di non poter poi abortire a causa della legge”.

Nello Giannantonio 

Infermieri, si avvicinano le nuove selezioni in Italia del policlinico universitario di Münster

Si avvicina il ritorno in Italia dei vertici del policlinico universitario di Münster, che selezionerà nuovamente infermieri ed ostetriche a fine settembre grazie alla consolidata collaborazione con l’azienda “Germitalia” e l’Internationaler Bund di Stoccarda.

I partecipanti alle selezioni aventi valore di concorso pubblico tedesco, che si contenderanno ben 22 posti di lavoro a tempo indeterminato tra infermieri, infermieri pediatrici ed ostetriche, sosterranno il colloquio conoscitivo a Torre del Greco (Napoli) beneficiando di traduttori. Ancora possibile, nel frattempo, candidarsi (anche per i neo laureati) inviando il proprio curriculum grazie alla compilazione del form on-line al seguente link: https://form.jotform.com/81405508902958 .

L’offerta del policlinico di Münster, risaputamente, è tra le migliori per qualità e completezza del progetto e dei due corsi di lingua tedesca, senza rivalsa né penali a carico degli infermieri italiani prescelti, che prioritariamente sosterranno il corso di lingua B1 a Stoccarda nella sede dell’Internationaler Bund, con a disposizione vitto e alloggio in hotel di proprietà dello stesso IB.. Come per i precedenti e numerosi progetti Fia (solo nel 2018 la struttura di Münster ha già selezionato in Italia nuovo personale nei mesi di marzo e maggio), il pieno inserimento lavorativo e contrattuale all’interno del policlinico avverrà solo una volta superato anche l’esame di lingua di livello B2 previo riconoscimento del titolo di studio da parte del competente ministero tedesco.

Per questa ed altre offerte di lavoro in Germania in campo sanitario basta consultare il sito https://www.germitalia.com/

Nello Giannantonio

Torre del Greco paga ancora: Imma Marrazzo, tra le vittime della tragedia del Raganello, ricordata negli ambienti religiosi e scolastici

Il bilancio delle vittime della nuova tragedia della piena del torrente Raganello, a Civita di Castrovillari nel parco del Pollino, è oramai definitivo. Tra le dieci vittime figura anche Maria Immacolata Marrazzo, avvocato 43enne di Torre del Greco, città già straziata la scorsa settimana dalla perdita di quattro suoi ragazzi nel crollo del ponte Morandi a Genova. Insieme ad Imma Marrazzo, ritrovata senza vita anche una coppia di amici di Qualiano: Carmela Tammaro, nata nel 1977, e Antonio Santopaolo del ‘74. Alcuni corpi sono stati addirittura rinvenuti a tre chilometri di distanza dalla zona della fatale onda di piena del torrente. Il marito di Imma, l’avvocato Giovanni Sarnataro, ed i loro due figli, Angela e Mario, sono invece in salvo e ricoverati in codice giallo all’ospedale di Castrovillari dopo la tragica escursione di ieri.

Incredulità nella comunità di Torre del Greco, nuovamente scossa in un’estate da incubo. Cordoglio è stato espresso dall’Istituto Comprensivo Scolastico “De Nicola-Sasso” che, attraverso una nota, “partecipa all’immenso dolore della famiglia Sarnataro per la tragica scomparsa di Imma Marrazzo, straordinaria mamma e nostra presidente del Consiglio di Istituto”.

Interpellato sul proprio portale dalla cronista locale Mariella Romano, il parroco della basilica di Santa Croce, don Giosuè Lombardo, ha invece ricordato che Imma ed il marito Giovanni “si sono conosciuti e fidanzati tra i banchi di scuola, quando sono stati anche miei alunni all’Istituto Pantaleo di Torre del Greco. Sono cresciuti insieme ed ho anche celebrato il loro matrimonio”. La parrocchia di Santa Croce dovrebbe a breve accogliere la salma di Imma Marrazzo per il rito funebre dopo il grande tributo dello scorso venerdì che, nella stessa basilica, la città torrese ha riservato ai quattro ragazzi deceduti a Genova.

Nello Giannantonio

 

Allarme aggressioni agli infermieri: nuovo episodio a Napoli. Il consigliere Borrelli chiama in causa il prefetto

Torna a toccare picchi elevatissimi l’emergenza sicurezza per il personale sanitario in servizio. In un’estate già costellata da diversi episodi di aggressioni all’interno degli ospedali italiani, l’ultima denuncia arriva da Napoli, dove al “Vecchio Pellegrini” un’infermiera è stata minacciata, insultata e poi trascinata per i capelli semplicemente per aver invitato i parenti di una assistita presentatasi al pronto soccorso (pare per un dolore al petto) ad aspettare il proprio turno a causa di alcune urgenze che avevano richiesto la priorità in base all’assegnazione dei codici. Dopo gli inulti, si è passati alle vie di fatto: la figlia della paziente ha colpito l’infermiera e poi l’ha trascinata per i capelli all’interno del pronto soccorso. La vittima dell’aggressione è stata refertata con una prognosi di 15 giorni.

“Siamo arrivati all’ennesimo episodio ai danni del personale infermieristico – ha denunciato il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli membro della commissione Sanità -. Il personale viene aggredito costantemente per motivi futili e senza alcuna protezione. Tutto ciò è vergognoso. Chiediamo che il Direttore Sanitario del presidio faccia sentire la sua voce e anche il questore e il prefetto si attivino. Gli ospedali napoletani non possono essere luoghi in cui ci si sfoga con la massima violenza contro chi fa il proprio lavoro. Non si può restare in silenzio quando il personale riceve continue vessazioni, improperi e violenze. Il prefetto – conclude Borrelli – convochi subito un comitato per l’ordine e sicurezza perché la situazione è oramai oltre i livelli di guardia”.

Tragedia Genova: Torre del Greco ha pagato il prezzo più alto. Ai funerali duro affondo del cardinale Sepe

Torre del Greco, la città della Campania che tanti professionisti in campo sanitario hanno imparato a conoscere negli ultimi anni perché sede dei colloqui pre-assunzione organizzati dai migliori policlinici della Germania, ha reso venerdì pomeriggio l’ultimo e commosso saluto a Giovanni Battiloro, Gerardo Esposito, Antonio Stanzione e Matteo Bertonati, i quattro ragazzi deceduti tragicamente nella sciagura di Genova. Bagno di folla ai funerali organizzati nella centralissima basilica di Santa Croce, dove già intorno alle 13.30 erano giunte le salme da Genova.

Ad officiare la cerimonia “locale” (preferita dai parenti delle vittime ai funerali di Stato) è intervenuto direttamente l’arcivescovo di Napoli, Crescenzio Sepe, che è andato già duro nella sue omelia: “Non si può morire per negligenza, per incuria, per irresponsabilità, per superficialità, per burocratismo, perché questa è violenza contro la persona, contro l’umanità”. Il cardinale Sepe ha aggiunto: “Quanto accaduto a Genova è stato determinato da una violenza consumata non dal destino, ma dalla mano dell’uomo che si sostituisce alla mano di Dio per i propri interessi personali”.

Il sindaco Palomba ha chiuso la cerimonia con un breve ma intenso ricordo di Giovanni, Gerardo, Antonio e Matteo. La comunità di Torre del Greco, per tutta la giornata di martedì 14 agosto, aveva seguito con coinvolgimento emotivo le notizie che giungevano da Genova, tuttavia senza sapere che tra i dispersi ci fossero anche quattro concittadini e che, alla fine, avrebbe pagato il prezzo più alto. Solo in serata i familiari avevano lanciato i primi allarmi, poi all’indomani – nel giorno di Ferragosto – la terribile conferma dalle parole del sindaco Palomba, precipitatosi a Genova. Destino ancora più beffardo se si pensa che i quattro giovani, solo al momento della partenza, avevano cambiato itinerario del loro viaggio, optando per una tappa a Nizza prima di raggiungere Barcellona, anziché recarsi nella più vicina Calabria.

Nello Giannantonio

Infermieri, ancora aggressioni a Crotone e Tivoli. La denuncia dell’Opi Roma: “Un senso di impotente solitudine”

Ancora aggressioni ai danni degli infermieri. Un fenomeno senza confini geografici: nei giorni scorsi nuovi episodi si sono registrati a Crotone e Tivoli. E per quest’ultimo caso è sceso in campo l’Ordine provinciale delle professioni infermieristiche di Roma, che in un comunicato denuncia: “Quanto accaduto nel Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura dell’ospedale di Tivoli non ha alcun tipo di attenuante. Ancora violenza nei confronti di infermieri impegnati duramente a garantire un servizio indispensabile come quello dell’assistenza psichiatrica”.

I fatti: durante un trattamento sanitario obbligatorio, a Tivoli un paziente e un suo familiare hanno aggredito il personale e danneggiato i locali dell’ospedale. Tre gli infermieri rimasti feriti. “I colleghi aggrediti hanno dovuto attendere l’arrivo di Carabinieri e Polizia, non potendo contare sul servizio d’ordine interno che, in casi del genere, non è tenuto a intervenire – continua la nota dell’Opi Roma -. Anche questo aspetto della vicenda ci lascia amareggiati e con un senso d’impotente solitudine. La tutela dei cittadini e della loro salute passa attraverso quella dei professionisti sanitari, che dunque vanno sostenuti e supportati in questo loro difficile compito” conclude amaro il comunicato.

Episodi gravi, parallelamente, si sono registrati anche all’ospedale di Crotone “San Giovanni di Dio”, con violenta aggressione ai danni di una equipe medica (un anestesista e due infermiere) in servizio al reparto di rianimazione, ad opera dei parenti di un paziente ai quali i sanitari avevano comunicato il decesso dell’uomo. Ora sono state rese note le decisioni adottate all’esito di un summit svoltosi nella prefettura crotonese incentrato sulle problematiche di sicurezza all’interno della struttura ospedaliera. Il “San Giovanni” sarà oggetto di costante vigilanza “anche tenuto conto dell’importante afflusso di turisti per il periodo estivo”. In particolare – aggiunge la prefettura – “l’area esterna sarà presidiata con frequenti controlli da parte delle forze dell’ordine mentre i reparti dell’ospedale e il pronto soccorso saranno monitorati con maggiore intensità dal personale di vigilanza privata, soprattutto nella fascia serale”. Prima del vertice in prefettura, si era tenuto, presso lo stesso ospedale di Crotone, un sit-in organizzato dall’Ordine dei Medici e dall’Asp a sostegno dell’anestesista e delle due infermiere aggredite: massiccia la partecipazione da parte degli operatori della sanità crotonese per mostrare la loro vicinanza ai colleghi vittime delle aggressioni e per lanciare l’ennesimo grido d’allarme.

Nello Giannantonio

Il bivio dei neo laureati in Infermieristica: un master in Italia o subito un’esperienza lavorativa in Germania?

Per i neo laureati in Infermieristica o per chi fatica a trovare un’occupazione stabile nonostante il conseguimento di titolo di studio e abilitazione, specie dopo il periodo estivo, si può aprire un bivio: tentare la strada di un master a pagamento in Italia o quella di un’esperienza lavorativa all’estero da far valere eventualmente, in futuro, anche nel proprio paese?

I tipi di master solitamente frequentati dai freschi laureati (corso di studi triennale) sono quelli per il coordinamento delle professioni sanitarie (per il profilo più comunemente detto di “caposala”) o per infermiere di camera operatoria (percorso che mira ad approfondire le conoscenze dello strumentario chirurgico nonché normative e protocolli che ruotano attorno al delicato ambito della sala operatoria). Il costo di una specializzazione, seppur elevato, ovviamente non è garanzia di occupazione.

Piuttosto, i giovani infermieri italiani potrebbero valutare la chance, offerta da altri paesi europei, di maturare subito esperienza lavorativa direttamente sul campo, almeno per un biennio. La Germania, ad esempio, anche attraverso i bandi promossi in collaborazione con l’azienda di consulenza internazionale “Germitalia”, continuerà ad offrire possibilità di inserimento concrete ed immediate. Anche nel mese di settembre, ad esempio, ci saranno selezioni di infermieri per il policlinico universitario di Münster, che assume a tempo indeterminato. Proprio nel caso di Münster, i due corsi di lingua tedesca da frequentare (per i livelli B1 e B2) sono interamente finanziati dal datore di lavoro, senza rivalsa né penali, quindi anche un eventuale e successivo recesso dal contratto da parte del lavoratore italiano non avrebbe ripercussioni economiche. Nel frattempo, però, l’esperienza maturata in una delle migliori strutture sanitarie della Germania sarebbe rilevante e riconosciuta anche nel caso di ritorno in Italia. Sempre ammesso che, dopo aver tastato con mano le condizioni economiche e contrattuali che in Germania vengono offerte agli infermieri, questi ultimi abbiano poi effettiva esigenza di ritornare nel paese di origine…

Per candidarsi ai colloqui di settembre promossi da “Germitalia”, aperti appunto anche ai neo laureati, è possibile inviare il proprio curriculum compilando direttamente il form on-line al seguente link: https://form.jotform.com/81405508902958. I profili selezionati riceveranno a mezzo posta elettronica il bando completo e la convocazione per il colloquio che si terrà a Torre del Greco (Napoli).

Nello Giannantonio

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