Il lavoratore dipendente non presenterà più la domanda di assegni per il nucleo familiare al datore di lavoro nella classica modalità cartacea. Passerà tutto attraverso l’Inps, che ha inteso azionare un maggiore controllo su questa prestazione a seguito di sospette ed elevate compensazioni di importi a titolo di Anf conguagliati dai datori di lavoro nelle denunce Uniemens.
Con la circolare 45 del 22 marzo, l’Istituto di previdenza ha stabilito che, a decorrere dal 1 aprile 2019, le domande, finora presentate dal lavoratore al proprio datore utilizzando il modello ANF/DIP, dovranno essere inoltrate esclusivamente all’Inps in via telematica, attraverso lo specifico servizio on-line (accessibile dal cittadino munito di Pin dispositivo) o con l’aiuto di patronati ed intermediari.
Gli importi spettanti a titolo di Anf saranno così già calcolati dall’Inps e messi a disposizione del datore di lavoro, che potrà prenderne visione attraverso una specifica utility disponibile nel Cassetto previdenziale aziendale e dovrà attenersi a tali importi nell’erogare in busta paga l’assegno mensile. La grande prova del nove di questa novità la vedremo a partire da luglio 2019, quando milioni di lavoratori dipendenti si ritroveranno a rinnovare, come ogni anno, la propria domanda Anf sulla base, stavolta, dei redditi familiari riferiti all’anno 2018.
Attenzione: le domande già presentate al datore di lavoro fino al 31 marzo 2019, per il periodo compreso tra il primo luglio 2018 ed il 30 giugno 2019 (riferite ai redditi 2017) o a valere sugli anni precedenti (pensiamo ad eventuali richieste di arretrati), non devono essere nuovamente inviate in modalità telematica, ma continueranno ad essere gestite dai datori e dai propri consulenti del lavoro con le modalità tradizionali, calcolando l’importo dovuto sulla base delle dichiarazioni presenti nell’istanza e liquidando l’assegno in busta non oltre, però, la denuncia mensile riferita al mese di giugno 2019. Dopo questa data, non sarà più possibile effettuare conguagli per assegni familiari che non siano stati richiesti dal lavoratore con le nuove modalità telematiche.
Nello Giannantonio